Il sistema di comunicazione di Mulino Bianco viene costruito partendo
dai bisogni latenti degli italiani negli anni Settanta che manifestavano un
crescente interesse per:
- il ritorno al verde, alla campagna;
- gli ingredienti naturali e genuini;
- la forma famigliare di un biscotto come quello della nonna;
- la ricerca di un mondo vero, rassicurante, sano e ricco di buoni sentimenti.
- il ritorno al verde, alla campagna;
- gli ingredienti naturali e genuini;
- la forma famigliare di un biscotto come quello della nonna;
- la ricerca di un mondo vero, rassicurante, sano e ricco di buoni sentimenti.
Secondo una ricerca di mercato, il marchio Barilla si
identificava, agli occhi del consumatore, solo con la pasta.
Viene allora deciso di studiare per i biscotti un nuovo marchio capace di proporre i valori della tradizione e delle buone cose di una volta.
È così che nel 1975, come dalle pagine di un libro di favole, appare il marchio Mulino Bianco frutto della combinazione di tre componenti:
- le spighe e i fiori, elementi espressivi della naturalità;
- la figura del piccolo mulino, evocatore della tradizione;
- il nome 'Mulino Bianco', sintesi dei valori di natura e tradizione nei due concetti di genuinità e salute.
Viene allora deciso di studiare per i biscotti un nuovo marchio capace di proporre i valori della tradizione e delle buone cose di una volta.
È così che nel 1975, come dalle pagine di un libro di favole, appare il marchio Mulino Bianco frutto della combinazione di tre componenti:
- le spighe e i fiori, elementi espressivi della naturalità;
- la figura del piccolo mulino, evocatore della tradizione;
- il nome 'Mulino Bianco', sintesi dei valori di natura e tradizione nei due concetti di genuinità e salute.
Così Giò Rossi ricorda quelle scelte:
"Il colore del display: volevo che ricordasse la tenerezza. La tenerezza la vai a cercare nell'infanzia: il colore della farina lattea, della pasta dei biscotti rubata alla mamma prima che vadano in forno, o dello zabajone. Doveva essere il colore di una sostanza ricca, generosa e affettiva. Mi rifeci dunque a due ricordi cromatici della mia infanzia: uno era il cioccolato bianco, l'altro era uno sciroppo ricostituente che aveva questo colore ed era per me."
Il Mulino: "si discusse a lungo sul territorio ove dovesse essere collocato. Saggiamente si giunse alla conclusione che doveva essere un luogo della memoria, quasi una vecchia marca di fabbrica, ripresa per dare prestigio, per certificare l'anzianità della Casa. E così, il piccolo molinetto, venne appositamente disegnato come se fosse una vecchia xilografia o una antica incisione.
Nel lancio della linea il gruppo creativo scelse di proporre esclusivamente l'immagine del marchio - considerata già di per sè stessa evocativa - e il prodotto. Si veniva così a creare quella sinergia totale fra campagna pubblicitaria, prodotto, confezione e marchio che avrebbero portato Mulino Bianco a quel successo che oggi è a tutti noto e che noi non avremmo osato sperare. Ma senza il cioccolato bianco...".
http://www.mulinobianco.it/storia-e-pubblicita/la-comunicazione/1971-75/la-prima-campagna-stampa
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